TERAMO – "Il carcere, è un mondo nel mondo e solo chi lo vive può capire quanta sofferenza può dare. Sofferenza che diventa dolore lancinante quando lo si vive da innocente, come succede a me": inizia con queste parole una lettera scritta da Salvatore Parolisi – che si firma ‘detenuto innocente’ – e recapitata alla giornalista di "Quarto Grado", Ilaria Mura il cui contenuto sarà reso noto integralmente questa sera nel corso del nuovo appuntamento del settimanale di Retequattro, alle 21.10. "Ormai – prosegue Parolisi – sono l’uomo al muro: niente mi è stato perdonato, la mia difficoltà di ammettere subito un errore commesso è diventata la mia condanna. Non mi viene perdonato il tradimento, anche se ormai alcuni giudici hanno scritto che tradire non è reato e che quello non può essere il movente". "Sono molto dispiaciuto del fatto che rispetto alla mia difesa, molte cose contestate non hanno avuto ancora nessuna risposta, oppure risposte superficiali e poco credibili", afferma l’uomo."Sono molto amareggiato – continua Parolisi – per il fatto che devo vivere il carcere, soprattutto lontano da mia figlia che ancora, senza validi motivi, non sono riuscito a stringere a me… neanche un bacio nè una carezza…sentire il suo profumo, ricordando anche mia moglie e ricaricandomi di forza d’animo…". "…Soffro e continuerò a soffrire – conclude – con la certezza, però, che la stessa giustizia che oggi mi accusa ingiustamente, quanto prima farà il suo corso, affermando la mia assoluta estraneità ai fatti. Così tante persone apriranno gli
occhi per chiedere scusa".